Le metodiche radiologiche possono essere suddivise in differenti livelli in rapporto alla specificità, sensibilità, disponibilità e costo.
Al 1º livello si colloca l'ecografia, di basso costo e non invasiva, con sensibilità (per l'addome) tra il 20-70% e specificità superiore al 90% dei casi; l'esame radiologico standard del torace e tutta la diagnostica digestiva con contrasto completano il gruppo di esami di 1º livello. In tempi più recenti la diagnostica radiologica digestiva si è arricchita di due nuove metodiche, la entero TC (che permette lo studio di tutto il tenue difficilmente raggiungibile con altre metodiche strumentali) e la colonscopia virtuale che, in mani esperte, può aumentare il numero di informazioni che possono derivare dalla colonscopia.
Esame di 2º livello è la TC spirale (multistrato, total body), con sensibilità superiore alla ecografia (85%) per lo studio addominale, ma con costi meno contenuti; segue la RM con sensibilità per la parte addominale mediamente sovrapponibile alla TC, ma con la possibilità di uno studio migliore per i distretti linfonodali.
L'angiografia diagnostica (per lo studio addominale) è un esame sensibile (15-90%) ma con possibili complicanze (0.6-2%) e costi poco contenuti. Per tali motivi, si consiglia di riservare l'uso di questa metodica ai casi con imaging negativo ma con forte sospetto clinico per NET. Lo stesso concetto vale per l'ecografia endoscopica (EUS) con sensibilità molto elevata (57-100%), assenza di complicanze ma costi medio-alti, e una lenta curva di apprendimento per l'operatore, da riservare ai casi radiologicamente negativi per lo studio pancreatico. Un innegabile vantaggio di questa metodica si configura nella possibilità di abbinare la citologia della lesione in studio.